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Giudizi critici a "Carne e sangue" di VITO DAVOLI

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  «Vi troverete un piccolo canzoniere d’amore giocato sull’imperfezione o meglio sulla mobilità universale in cui nessun coccio trova la sua corrispondenza con un altro, come hanno già notato i lettori della raccolta. Aggiungo che la silloge, che merita una accorta e approfondita lettura, tutta giocata su guizzi e “bagliori dell’eterno”, si svolge su una impervia quanto sollecitante linea di confine su cui scorre l’arco della fragilità, in un anarchico comporsi/scomporsi del linguaggio, nel quale si alternano slanci verticali e cadute da capogiro, immagini di un ingordo amore per la vita e di tormentate solitudini». Ettore Catalano «Ho letto Carne e sangue , trovandolo molto bello, per la cura della lingua e l’intensità con cui si è cercato di scrivere poesia lirico-sentimentale senza cadere nel patetico. Non è un obiettivo facile da raggiungere, quindi i risultati sono, dal mio punto di vista, molto lusinghieri. Solo in qualche caso mi pare si sia caduto nell’errore opposto, che è...