Si lanci il dado! (Editoriale Anno I num. 1)

«Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, 
uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi» 
(Mt. 10, 14).

All’impensata qualcuno ha chiuso i battenti della rivista «La Vallisa» e ha gettato via la chiave. Questo qualcuno è il direttore responsabile del semestrale letterario barese che, in preda a un moto nichilistico, ha dichiarato azzerata per e-mail l’intera redazione senza nemmeno una riunione finale di chiarimento e di commiato.
Questo momento di crisi si è rivelato tuttavia portatore di un’opportunità da non lasciar sfuggire. Il gruppo che da anni formava la redazione della storica rivista ritiene di avere ancora pagine da scrivere insieme e di volere pertanto proseguire un percorso sereno ed entusiasmante di cooperazione e scambio intellettuale. Un viaggio in cui si procede tra pari, senza concessioni a profetismi di vaticinatori tesi ad affermare il pensiero unico, qualunque esso sia.


Noi crediamo che la cultura sia dialogo, apertura alle fertili contaminazioni che vengono dalla «civil conversazione» e da un ascolto scevro di preconcetti. Che il miracolo della fusione d’orizzonti tra artisti e pubblico possa avere luogo solo quando, in una sorta di epoché dello spirito, ci si pone al cospetto dei fenomeni senza preconcezioni e precomprensioni.
È nata così l’avventura de «La calce e il dado».
L’intitolazione della rivista vuole rappresentare un omaggio a Vittorio Bodini.

«Tu non conosci il Sud, le case di calce
da cui uscivamo al sole come numeri
dalla faccia d’un dado».

In questi versi c’è l’esistere del Sud. Il tempo stregato, a volte cairologico a volte disforico. C’è la calce, emblema della volontà di costruire e non di demolire, quest’ultima tendenza oggi così alla moda. La calce reca in sé quasi una promessa di decontaminazione, usata com’è per purificare l’acido citrico e il glucosio o ancora per trattare le acque. Poi c’è il dado, simbolo dell’opportunità, della sfida, del rischio anche… Il rischio di aggiungere l’ennesima pubblicazione letteraria alla catasta di libri che nessuno leggerà.

L’opzione di un omaggio a Bodini, che prosegue con lo scritto di Marco Ignazio de Santis in apertura della sezione «Critica letteraria», esprime una dichiarata volontà di guardare alla migliore letteratura pugliese in una prospettiva tutt’altro che vincolata al localismo. Si ricorderà come Vittorio Bodini fosse, infatti, un apprezzato ispanista; alla letteratura italiana e internazionale, dunque, in un viaggio locale e globale che dalle origini conduce ai giorni nostri, «La calce e il dado» vuole rivolgere le proprie attenzioni.

Critica letteraria, poesia, narrativa, teatro, arte, testimonianze di percorsi culturali meritevoli di attenzione, recensioni…
Nostro è anche il fine di aprire spazi appositamente dedicati a poetiche e movimenti di particolare rilievo in questo primo scorcio di millennio.
Sin dal primo numero, pertanto, la rivista ospiterà un Osservatorio sul Realismo Terminale che sarà inaugurato dalle poesie inedite generosamente offerteci da Guido Oldani.
Alla nuova «La Vallisa» e al suo direttore vanno i nostri auguri di buon cammino. Per quel che ci riguarda, si lanci il dado…

Nicola Accettura,
Vito Davoli
Marco Ignazio de Santis
Mariasole Di Cosmo,
Giulia Poli Disanto,
Giulia Notarangelo,
Gianni Antonio Palumbo,
Anna Santoliquido,
Alfredo Vasco

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