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Visualizzazione dei post da aprile, 2024

Si lanci il dado! (Editoriale Anno I num. 1)

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«Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole,  uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi»  (Mt. 10, 14). All’impensata qualcuno ha chiuso i battenti della rivista «La Vallisa» e ha gettato via la chiave. Questo qualcuno è il direttore responsabile del semestrale letterario barese che, in preda a un moto nichilistico, ha dichiarato azzerata per e-mail l’intera redazione senza nemmeno una riunione finale di chiarimento e di commiato. Questo momento di crisi si è rivelato tuttavia portatore di un’opportunità da non lasciar sfuggire. Il gruppo che da anni formava la redazione della storica rivista ritiene di avere ancora pagine da scrivere insieme e di volere pertanto pro seguire un percorso sereno ed entusiasmante di cooperazione e scambio intellettuale. Un viaggio in cui si procede tra pari, senza concessioni a profetismi di vaticinatori tesi ad affermare il pensiero unico, qualunque esso sia. Noi crediamo che la cultura si

Presentazione ufficiale della rivista LA CALCE & IL DADO a Bari con VERSO LEVANTE APS e la partecipazione di GUIDO OLDANI

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Si è tenuta ieri, 15 aprile 2024, la presentazione ufficiale della nuova rivista di studi letterari LA CALCE & IL DADO presso la prestigiosa Biblioteca Ricchetti di Bari che, insieme a VERSO LEVANTE APS , proprietaria della testata, ha patrocinato l'evento. L'ineccepibile organizzazione di Anna Santoliquido ha consentito un approfondimento snello e piacevole dei contenuti del primo numero della rivista, magistralmente esposti dal prof. Gianni Antnio Palumbo , direttore editoriale e vicepresidente di VERSO LEVANTE APS, dopo i saluti del direttore responsabile Corrado Azzollini e del vice direttore e presidente di VERSO LEVANTE Vito Davoli. « Noi crediamo che la cultura sia dialogo, apertura alle fertili contaminazioni che vengono dalla "civil conversazione" e da un ascolto scevro di preconcetti. Che il miracolo della fusione d’orizzonti tra artisti e pubblico possa avere luogo solo quando, in una sorta di epoché dello spirito, ci si pone al cospetto dei fenomen