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"Eclissi" di EZIO SINIGAGLIA: recensione di GIANNI A. PALUMBO

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Un’eclissi totale di Sole in corrispondenza dell’equinozio di primavera e un viaggio in una sperduta isola del Nord per assistere al fenomeno costituiscono gli elementi all’origine del plot del romanzo Eclissi di Ezio Sinigaglia. Un’opera tutta focalizzata sul punto di vista del protagonista, l’architetto triestino settantenne Eugenio Akron, di cui lo scrittore scandaglia le risonanze interiori ed esplora i reconditi moventi, che gradatamente si disvelano al lettore. Solitamente un individuo che attraversa luoghi sconosciuti e si espone ai disagi di una partenza lo fa per diletto o perché è in cerca di risposte. E. SINIGAGLIA, Eclissi , Nutrimenti, Roma 2016 Acquista il testo online Il paradosso che si fa strada sin dal primo capitolo risiede invece nella constatazione che la quête di Akron ha per meta la scoperta di una domanda. «Una domanda che, forse, si nascondeva dietro il disco nero della Luna». Non una domanda, ma la domanda.  Sarà l’incontro, nell’osteria del Min ...

Il canto silenzioso: ALBA DE CÉSPEDES rivisita il mito delle sirene

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La raccolta Fuga e Varie , che Mondadori pubblicò nel 1940 e a cui seguirono ben undici ristampe, si presenta oggi come una fucina di sperimentazione letteraria cui Alba de Céspedes dedicò notevoli sforzi in termini di innovazioni stilistiche e rielaborazioni tematiche. Numerosi topoi e miti di tradizione classica attraversano il nerbo della raccolta e vengono magistralmente contaminati dall’autrice che dà vita a una serie di rivisitazioni rispondenti a un gusto assai contemporaneo. È il caso di uno dei racconti conclusivi della raccolta, Incontro con la sirena : l’isola descritta da Alba e che fa sfondo alla vicenda è l’inevitabile risultante di una tradizione retorica che a partire dagli anni Trenta del XIX secolo ha riscosso una fortuna senza precedenti. Da Barrie a Joyce il mito della sirena sembra intimamente connesso (ne è quasi dipendente) all’immagine di un’isola misteriosa, che non compare sulle mappe, circondata com’è da una fitta nebbia che impedisce ai marinai di scovarne i...

A Molfetta il tè letterario in onore di MARCO IGNAZIO DE SANTIS

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Su iniziativa dell’APS L'Ora Blu  nella persona del suo Presidente Marta Maria Camporeale , domenica 11 maggio 2025 alle ore 18.00 presso la Sala Finocchiaro, la città di Molfetta onora uno dei suoi figli illustri, il nostro redattore Marco Ignazio de Santis , massimo studioso salveminiano, poeta, storico e critico letterario. L’iniziativa ha lo scopo di parlare della dedizione letteraria di Marco Ignazio de Santis, dei suoi libri e per leggere alcune poesie tratte da sue pubblicazioni. L’introduzione sarà affidata alla Presidente de L’ora Blu – APS Marta Maria Camporeale, mentre presenteranno l’autore i poeti Gianni Antonio Palumbo e Vito Davoli . La lettura sarà, invece, affidata alle socie de L’ora Blu. Inoltre, un’opera pittorica di Marisa Carabellese , dal titolo Verso la Luna , sarà esposta per onorare l’autore. Le musiche saranno a cura della violinista Sara Simone . Le poesie che verranno lette sono state tratte dalle seguenti sillogi: Uomini Di Sempre (Lacaita Nuova Po...

L'anima e l'infinito. GIULIANA BRESCIA nel cinquantenario della morte (1945-1973)

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Un verso può uccidere, lo asseriva un giovane autore serbo di cui Daniele Giancane e io ci siamo occupati nella collana “Poeti del mondo” da noi diretta per vari anni. Mi riferisco a Branko Miljković (1934-1961) e al volume Le acque cieche dello Stige edito a Bari da La Vallisa, a dicembre 1994, con scelta dei testi e traduzione di Dragan Mraović. Una silloge suggestiva, con un epitaffio mozzafiato: «Mi ha ucciso la parola troppo forte».  La vita e la morte, il vuoto e il nulla erano delle costanti dell’autore di Niš, ritenuto tra i maggiori della poesia serba del XX secolo. Erudito e bohémien , amante dei classici (Ovidio, Lucrezio, Dante, Petrarca, Ariosto, Leopardi, Manzoni), si considerava «il pronipote dei simbolisti e il nipote dei surrealisti» secondo quanto attestato dallo scrittore Vidosav - Vice Petrović, conterraneo e amico d’infanzia del poeta.   Miljković vagava tra Belgrado e Zagabria, sfidando i giorni e i segni. Si suicidò nella notte tra l’11 e il 12 feb...